Rusich

Rusich
L'Amara Storia di Sergio Rusich

mercoledì 19 marzo 2008

"Esiste ancora un anima buona sulla terra?".... Scopritelo con noi :)

 

L'Anima buona di Sezuan

image 

1938-40 gli anni più cupi della recente storia d'Europa, quando il fascismo sembra essere ormai una forza irresistibile: gli anni in cui si consuma il Sacrificio della Repubblica spagnola e le democrazie occidentali capitolano a Monaco e Hitler, con feroce determinazione, avvia la sua macchina di guerra e invade la Cecoslovacchia, schiaccia la Polonia, occupa la Norvegia, stronca le reni alla Francia; e non solo lo spavaldo botole Mussolini ma, ahimè, la stessa Russia sovietica partecipa alle briciole del sanguinario banchetto; e chi tenta di trovare un senso a tutto quest'orrore, gli si legge in volto la disperazione, lo sgomento per il baratro popolato di lupi e di roghi verso cui il mondo è incamminato. In questo volgere d'anni Brecht, esule tra Danimarca e Finlandia, dà la misura della piena maturità ormai, raggiunta dal suo ingegno componendo quelle che sono forse le sue due opere teatrali più altamente e liberamente meditate: "Vita di Galileo" e "L'anima buona del Sezuan".
Se infatti l'imponenza del personaggio e la folgorante (soprattutto a partire dall'agosto '45) rispondenza del tema alla problematica massima della nostra epoca hanno conferito, e tuttora conferiscono, al Galileo una forza di presa incomparabile sui pubblici d'ogni dove, è certo che nessun altro testo brechtiano (eccettuati al più alcuni esempi di opere didattiche - "L'eccezione e la regola", "Gli Orazi e i Curiazi" - il cui prevalente carattere e scopo sperimentali sono comunque incontestabili) raggiunge la purezza di disegno e la coerenza di pensiero, l'icasticità poetico-ideologica della "parabola scenica" di Shen Te.

Nessun commento: